Nella città di Baltimora, Stato del Maryland, esiste ancora oggi un enorme, leggendario testimone della Guerra Civile che si erge prominente verso il cielo ed è visibile da chilometri di distanza: la Phoenix Shot Tower. Questa particolare fabbrica verticale alta 71,40 m, fu costruita nel 1828 su progetto di Jacob Wolfe con mattoni rossi, appena a nord della stazione di President Street ed è stata per molti anni l’edificio più alto degli Stati Uniti. La torre ha prodotto proiettili per pistola e fucile che hanno rifornito migliaia di soldati durante la guerra civile, utilizzando un processo di produzione che iniziava facendo cadere il piombo fuso dalla parte più alta della struttura. Il piombo iniziava ad assumere la forma sferica mentre precipitava verso il basso, per essere raccolto in una grande vasca di acqua fredda, situata alla base dell’edificio, poi i rudimentali proiettili erano fatti passare attraverso un setaccio, essiccato e lucidato, infine confezionati in sacchi da 11 Kg. Nel 1882 l’interno della torre fu distrutto da un incendio, ma rapidamente ricostruito e la produzione riprese rapidamente poiché la poderosa struttura non aveva manifestato né danni strutturali né tantomeno problemi di staticità. La produzione annuale ammontava costantemente ad oltre 1.000 t, capacità che avrebbe potuto essere raddoppiata in caso di conflitto, tuttavia la torre, insieme alle altre tre in funzione a Baltimora, divenne obsoleta a partire dal 1892, quando l’industria bellica iniziò ad utilizzare un metodo di produzione più moderno rispetto al processo brevettato dell’inglese William Watt. Il complesso impiantistico fu abbandonato e nel 1921 destinato alla demolizione dalla Union Oil Company per far posto ad una stazione di servizio. Grazie all’intervento di un gruppo di cittadini che nel 1924 raccolsero una cifra corrispondente oggi a 180.000,00 Euro, la Phoenix Shot Tower fu salvata dalla distruzione e consegnata alla storia. Con l’ingresso nel National Historic Landmark l’11 novembre 1971, fu poi finalmente adeguata per divenire un museo visitabile, a memoria del sanguinoso conflitto che caratterizzò l’inizio della storia degli Stati Uniti d’America.